Titolo:Alla Braida Copetti le sperimentazioni di Gianfreda

Data:10.11.2021

Testi:Anna Romanin

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Alla Braida Copetti le sperimentazioni di Gianfreda

Alberto Gianfreda al lavoro foto di Stefano Pasini

Alberto Gianfreda lo scultore brianzolo sperimentatore della materia, arriva nel 2021 al Parco Sculture Braida Copetti ed esprime con Via Lattea la capacità di adattarsi e reagire ad una forma preordinata.

La scultura di Gianfreda tra sperimentazioni, ricerca ed esposizioni.

È con l’opera “Via Lattea” del 2013 che lo scultore brianzolo Alberto Gianfreda entra a far parte nella primavera del 2021 della grande famiglia di artisti del Novecento e contemporanei riuniti dai Copetti nel 2018 nel loro Parco sculture di Premariacco, in provincia di Udine. La scultura si trovava già in Friuli, proveniente da una delle quattro sezioni della XV edizione della rassegna d’arte contemporanea “Palinsesti 2020” realizzata a cavallo tra il 2020 e il 2021 a San Vito al Tagliamento (PN).

La sezione di Palinsesti intitolata “Tempo al tempo” e curata da Luca Pietro Nicoletti con Alice Debianchi, ha riunito 11 artisti di una stessa generazione, quella nata tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta. La mostra ospitata nell’antico Ospedale dei Battuti (dieci opere) e nella adiacente Chiesa di Santa Maria dei Battuti (una installazione), ha analizzato il rapporto tra il tempo e la materia. Due sono stati i percorsi di perlustrazione, come ha spiegato Nicoletti: “Il primo seguendo la parola del tempo ovvero il modo in cui gli artisti hanno cercato di recuperare rapporto col passato; e l’altro tema è quello della materia cioè del recupero di una dimensione tattile dell’esperienza di fruizione dell’opera d’arte”. 

Ho sempre pensato alla materia come un corpo a cui far fare l’esperienza del peso, della pressione, che resiste allo sforzo. Poi mi sono reso conto che non basta l’esercizio della materia per creare empatia con chi guarda. Così è nato un discorso sul bello, sulla superficie, sull’ammiccante. L’estetica è esperienza: la bellezza avvicina e assieme alla potenza della materia ci porta nella profondità della scultura, dell’umano.

Alberto Gianfreda

Ritratto Alberto Gianfreda con ITALIA foto di Jung Yun Park

Alberto Gianfreda durante la distruzione delle ceramiche che compongono ITALIA nella stanza anecoica di CAIMI BREVETTI

Via Lattea: materia, tempo e movimento nella scultura di Gianfreda al Parco Sculture

Via Lattea, creata nel 2013, è uno dei primi lavori della serie “Resilienti”, realizzati dallo scultore. È costituita da piccoli blocchi in marmo di Carrara (per eccellenza il materiale delle grandi sculture della storia, solido, eterno e statico) agganciati ad una maglia metallica mobile che ne consente il movimento. Il marmo si muove, si modifica, riassume i concetti di mobilità e frammentazione ma anche quello della capacità di adattamento della forma a contesti differenti e dell’esistenza di un “momento irripetibile in cui la materia assume una specifica forma”. Il marmo bianchissimo diventa ciò che gli è innaturale in natura, quasi un drappo avvolgente e morbido.

Il principio di adattamento su cui Gianfreda fonda la propria ricerca gli permette di affrontare in maniera coerente contesti differenti. Le sue opere, infatti, trovano spazio e affrontano contesti pubblici e urbani di rilievo come con “Tavola di condivisione” nella piazza di Palazzo Lombardia a Milano e in luoghi di culto come la Chiesa di San Nicola da Tolentino a Venezia.   

Mi interessa portare la scultura in diverse realtà e modificarla in relazione ai bisogni di ogni contesto. Intercettare i bisogni di un luogo, e fondare su questi la scultura, significa assicurarsi che la scultura non si riduca ad un oggetto vuoto ma diventi un elemento attivante e irrinunciabile per il contesto stesso

Alberto Gianfreda

Il rapporto con il sacro nella Chiesa dei Tolentini a Venezia e con il passato a Casa Testori

La Chiesa di San Nicola dei Tolentini, Venezia

Il rapporto con lo spazio sacro trova la massima espressione nella Chiesa di San Nicola da Tolentino a Venezia, che è anche uno dei rari interventi di adeguamento interno di una chiesa nel centro storico. Qui l’artista, diploma di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera e specializzazione in Arti e Antropologia del Sacro, realizza altare e ambone. Le due opere, grazie a “superfici opalescenti dove si addensano piccole “gemme” in Okite® azzurra e grigia che rifrangono la luce e fanno vivere e pulsare questo altare proiettano piccoli bagliori lucenti”, mantengono un dialogo perfetto con il maestoso altare policromo tridentino.

“Curatela” la mostra a Casa Testori

In Alberto Gianfreda il ritorno al mezzo delle arti visive nella sua consistenza tattile e materiale, si accompagna all’esigenza di misurarsi con la memoria del passato e di fare i conti con il presente. L’idea di “misurarsi con la memoria del Novecento” è ritornata nel 2021 nella mostra Curatela, organizzata a Novate Milanese nella casa museo di Giovanni Testori. 

D’ispirazione è il dialogo con Giorgio Morandi e a legarli è la scelta dei soggetti delle opere, i vasi, con i quali Gianfreda crea una gigantesca “ITALIA”. L’opera nasce da un processo di attivazione e coinvolgimento dei migliori ceramisti italiani che hanno donato all’artista le loro ceramiche più iconiche. Questi 24 oggetti, provenienti da 10 regioni, sono state distrutti e poi ricostruiti in un’unica forma circolare. L’insieme fatto di frammenti diventa il racconto per immagini della Penisola e incarna il valore di un insieme fatto di diversità. La distruzione si trasforma in potenziale e converte il dramma in valori positivi. Tutto il processo di distruzione, compresa la traccia audio della rottura, è stato documentato attraverso video resi unici dalla tecnologia informatica NFT, che garantisce unicità al processo creativo, rendendolo un reale strumento di supporto dell’esperienza fisica della scultura. 

Il processo è visibile a questo link: https://opensea.io/AlbertoGianfreda

Udine, Premio Midolini 2021: Alberto Gianfreda vince la sezione Arte con Incremental

La seconda opera visibile oggi in Friuli oltre Via Lattea è Incremental, selezionata per partecipare alla Biennale di Shenzhen – sede high tech più grande della Cina – del 2018, dedicata al tema “Open source”. Incremental è espressione della “scultura quale linguaggio resiliente e mutevole che solo attraverso lo scambio e l’esperienza può farsi luogo attivo”. La scultura di dimensioni ambientali è infatti percorribile e “abitabile”, è un vero e proprio paesaggio in cui immergersi. L’opera ha vinto la sezione Arte della seconda edizione del Premio Midolini 2021 che per il secondo anno ha onorato la memoria del capitano d’industria e mecenate Lino Midolini. Temi del 2021 sono stati il riciclo creativo, l’ecologia, la silvicoltura, la biomimetica, le energie rinnovabili, l’ecosostenibilità, in linea con l’obiettivo del Premio di attuare attraverso l’arte azioni di riqualificazione urbana dell’area del Parco. 

Scultura e parola

La parola ha un peso importante nel divenire della scultura, e i testi scritti dallo scultore raggiungono una dimensione riflessiva, complessa e articolata del suo lavoro. Non a caso un importante riferimento per Gianfreda è Pietro Consagra, scultore e scrittore italiano, uno dei più prestigiosi esponenti dell’astrattismo internazionale. Consagra scrisse molto del suo lavoro: La necessità della scultura (1952), che confuta quanto detto da Arturo Martini nel suo Scultura lingua morta; L’agguato c’è (1961); La città frontale (1969). 

Gianfreda mette insieme il parlato e la forma, racconta ciò che sta facendo e ciò che è stato fatto. Incuriosito dalla capacità della scultura di potenziarsi attraverso relazioni interdisciplinari e trasversali, tra le quali l’architettura, Gianfreda ha messo a punto e raccolto in scritti, metodologie atte a riportare la scultura nei processi di pianificazione urbana. 

Pubblicazioni di Alberto Gianfreda e sitografia

“Sculpture Architecture – Metodologia incrociate per il territorio” Ed ListLab, Trento, 2013.

“Open Source – Mobilità, moltiplicazioni, inserimenti indagano i temi del dialogo tra discipline per l’impiego della scultura nei processi di pianificazione urbana”, pubblicato dal Comune di Milano, coll. Giovani scultori, Museo Messina, Milano, 2016.

www.leggerilterritorio.com

Sitografia

https://www.palinsesti.org

https://www.casatestori.it/

https://www.youtube.com/watch?v=KT166UrtKcI (L. P. Nicoletti parla di Tempo al tempo)