22.10.2021
Artista:Alik Cavaliere
Date:
1926 — 1998, MilanoInformazioni:Scultore, Italia
Link esterno:Centro Artistico Alik Cavaliere
Alik Cavaliere
Scultore
Biografia
Figlio del poeta Alberto e della scultrice ebrea russa Fanny Kaufmann, Alik Cavaliere è uno dei grandi maestri dell’arte contemporanea del secondo Novecento. Dopo un’infanzia in parte condizionata dall’attività antifascista del padre e dalle leggi antisemite, compie gli studi al Liceo Berchet di Milano e si diploma presso l’Accademia di Brera, sotto la guida di Manzù, Funi e Marino Marini.
La sua prima mostra personale si tiene alla Galleria Colonna a Milano nel 1951. Dopo una stagione di realismo figurativo, dal 1957-58, Cavaliere dà vita al ciclo dei Giochi proibiti, “metafora”, come scrive Elena Pontiggia nel Catalogo delle sculture, “della relazione tra esistenza e natura, tra istinto e pensiero, tra ragione e violenza”, e inizia a trattare il tema delle Metamorfosi, che rimarrà centrale in tutta la sua ricerca. Nel 1960 imposta la serie delle Avventure di Gustavo B. (1961-64), “dove la scultura diventa un racconto plastico in numerosi episodi e il realismo si tramuta in una narrazione surreale” (ibidem). Dal 1964 si dedica ad esplorare il tema delle vegetazioni, ispirato al De Rerum Natura di Lucrezio. Partecipa più volte alla Biennale di Venezia, insieme ad altri nella mostra Scultori italiani, nel 1956, e con una sala personale nel 1964 e nel 1972, anno in cui presenta una delle sue opere più significative: I processi dalle storie inglesi di W. Shakespeare, straordinaria e grandiosa installazione (7 x 10 x 10 metri), attualmente patrimonio della Galleria d’Arte moderna di Valle Giulia a Roma. Dal 1964, con la mostra Arbres, la Galleria Schwarz diventa la sua galleria di riferimento. Nel 1970 vince la cattedra di scultura all’Accademia di Brera, subentrando a Marino Marini di cui era assistente. Per tutti gli anni Settanta sviluppa e prosegue il ciclo Viva la libertà. Nel 1971 realizza con il pittore Emilio Scanavino Omaggio all’America latina per la Biennale di San Paolo del Brasile, ma l’opera non viene esposta per timore che l’esplicita denuncia dei desaparecidos possa avere ripercussioni negative a livello diplomatico. Nel 1973 presenta nell’ambito della XII Biennale d’Arte al museo Middelheim di Anversa l’installazione Surroundings, operazione di totale avanguardia a cui lavorerà ancora per oltre dieci anni. A partire dal 1975 comincia il suo lungo sodalizio con Vincenzo Ferrari. Negli anni Ottanta perpetua la modalità delle grandi installazioni, realizzando i Percorsi, “dei labirinti”, scrive l’Artista, “in cui potermi incontrare con l’eventuale visitatore/spettatore per poi perderci entrambi all’interno dell’opera stessa”. Le sue sono ambientazioni che, attraverso labirinti intricati ed elaborati, propongono le tematiche eterne e sempre nuove del fare artistico: la memoria e il tempo (La memoria, 1987; La traccia, 1986; I giardini della memoria, 1988-90, Il tempo, 1987), il classico e la modernità (Le leggi eterne dell’arte, 1993), il “vero” e il “falso” , il confronto tra l’arte e la vita (Il Pigmalione, 1986-7). Da ricordare la grande ambientazione dedicata a Giordano Bruno (1989), la serie di opere sul tema dell’Orlando Furioso (1993-4), Passato, presente e… Pian Cordova, oggi al MART di Rovereto. La sua ultima grande opera, incompiuta, è Grande albero, oggi esposta nel chiostro del Conservatorio di Milano.
Artista refrattario a qualsiasi limitazione e definizione, persegue nel suo lavoro la ricerca di sempre nuove forme di espressività, con un uso concettualmente innovativo delle tecniche della tradizione classica così come dell’avanguardia dadaista, rilette entrambe nel confronto con una pluralità duttile e modernissima di materiali.
Nel 1998, a pochi mesi dalla scomparsa dell’artista, viene costituito il Centro Artistico Alik Cavaliere, in via E. De Amicis 17 a Milano. Nei bellissimi locali, parte di un convento del Seicento, contiene a rotazione le opere e gli allestimenti dell’artista ed è parte integrante del progetto “Storie milanesi”, rete di luoghi dedicati alle personalità che hanno maggiormente segnato la vita artistica della città nel corso del ‘900.
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